Una citazione particolare merita il parco archeologico di Bidu ‘e Concas che si estende su una vasta area dominata da una collinetta, nella quale recenti scoperte hanno messo in luce uno dei più straordinari raggruppamenti di menhir di tutta la Sardegna. Le indagini hanno individuato nel sito tracce di frequentanzione umana risalenti al periodo compreso tra il Neolitico Recente (3300-2700 a.C.) E l’Eneolitico (2700-1700). Le testimonianze più monumentali sono rappresentate dai numerosissimi menhir ancora oggi presenti nel sito, disposti in vari modi: singoli, in coppia, in triadi, in spettacolari allineamenti formati anche da 20 menhir, e in circoli. Ovunque passeggiando nel sito si possono notare menhir rovesciati a terra, interi o in frammenti, a testimoniare il fatto che la monumentalità del sito doveva essere ancora maggiore di quello che appare oggi. Il rinvenimento di menhir antropomorfi o statue-menhir, cioè monoliti scolpiti in forma umana, accanto ai più numerosi e semplici menhir protoantropomorfi, molti dei quali sono comunque finemente sagomati, permette di mettere in relazione la tradizione scultorea del sito con quella del vicino territorio di Laconi, che finora ha restituito in Sardegna il maggior numero di statue menhir. Tutto sembra indicare il sito di Bidu ‘e Concas come un importante luogo di culto dell’età del Rame, forse dedicato agli antenati defunti eroicizzati.
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